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Come lavare, asciugare e conservare i capi in fibre naturali: consigli essenziali
In questo articolo scopriremo come lavare, asciugare e conservare correttamente i capi in fibre naturali, evitando danni e allungandone la vita. Approfondiremo anche il tema delle microplastiche generate dai tessuti sintetici e i vantaggi di alternative naturali come i sacchetti di lavanda al posto dell’ammorbidente.
Lavaggio: il primo passo per proteggere i capi
Il lavaggio è un momento delicato: un gesto sbagliato può compromettere tessuti pregiati come il lino o deformare fibre naturali come il cotone.
Temperatura dell’acqua: preferire cicli a basse temperature (30–40°C) per ridurre l’usura e il consumo energetico.
Separare i tessuti: capi bianchi, colorati e scuri vanno sempre divisi, così come i tessuti molto delicati (lino fine, seta vegetale).
Ciclo di lavaggio: usare programmi delicati o eco, con centrifughe non troppo aggressive.
Lavaggio a mano: per capi particolarmente fragili, immergerli in acqua tiepida con poco detersivo e risciacquarli senza strofinare.
Strizzatura e centrifuga: delicatezza prima di tutto
Molti danni ai tessuti derivano da centrifughe troppo forti.
Per il lino e la canapa, meglio scegliere una centrifuga leggera o addirittura evitarla, arrotolando i capi in un asciugamano per eliminare l’acqua in eccesso.
Il cotone resiste meglio, ma va comunque trattato con cicli brevi.
Evitare assolutamente di torcere i capi a mano, perché le fibre naturali potrebbero deformarsi.
Asciugatura: il segreto della durata
L’asciugatura naturale è sempre la scelta migliore.
All’aperto: stendere i capi in zone ombreggiate e ventilate, evitando l’esposizione diretta al sole che può scolorire i tessuti.
In casa: appendere in spazi arieggiati, lontano da fonti dirette di calore.
Asciugatrice: da usare solo se strettamente necessario e con programmi a basse temperature, perché tende a restringere le fibre naturali.
